In apertura della nuova stagione estiva, il Musee d’Art Contemporain di Montreal (MAC) presenta una rassegna critica dell'opera dell'artista Michel de Bruan e siamo lieti di presentarla ai nostri lettori. La prima grande mostra museale canadese a Montreal sull'opera di questo artista riunisce una trentina di opere d'arte, alcune delle quali inedite e preparate appositamente per questa esposizione.
Allo stesso tempo, il MAC sta preparando la prima mostra personale in Canada della rinomata artista di Brooklyn Eve Sussman e della Rufus Corporation.
Nel preparare la mostra di Michel de Bruan e nel selezionarla tra le opere prodotte nell'ultimo decennio, i galleristi sottolineano il costante interesse dell'artista per i concetti di resistenza, appropriazione e riciclo di semplici oggetti quotidiani in opere d'arte contemporanea. Negli ultimi vent'anni, questo artista multidisciplinare ha costantemente messo in discussione tutti i sistemi esistenti e i loro principi di funzionamento.
Utilizzando un punto di vista estremamente critico e al tempo stesso giocoso sugli oggetti di uso quotidiano e sulle nozioni preconcette, de Bruun utilizza analogie e metafore per mettere a nudo le nostre rigide convinzioni e gli sforzi quotidiani, costringendoci a guardare con occhi nuovi il mondo che ci circonda.
Un designer creativo esplora la coesistenza simultanea di elementi consapevolmente contraddittori e il rapporto tra l'eccentrico e l'ordinario. L'artista descrive il suo processo artistico come un esperimento, in cui un elemento estraneo viene introdotto in un sistema consolidato per vedere il risultato di una reazione inaspettata.
Un esempio emblematico di questo tipo di "ricerca" è Silent Scream, un'opera fondamentale del 2006-2007 che mostra un dispositivo progettato per attutire il suono prodotto da un sistema di allarme creando un ⎯ vuoto in un ambiente in cui il suono non può propagarsi. I visitatori possono vedere il movimento del martello che colpisce il coperchio di vetro, ma non sentono il suono della sirena previsto.
Michel de Bruin utilizza sempre nuovi metodi sperimentali nel suo lavoro e, di conseguenza, le sue opere sono in continua evoluzione. Spesso i confini tra schizzo preparatorio, modello, documentazione preliminare e prodotto finale sono cancellati e sfumati. Il modello intermedio può diventare un'opera a sé stante, trasformata e rinata in seguito come scultura, fotografia o video.
La mostra del Musee d’Art Contemporain presenterà anche versioni aggiornate di alcune opere esposte in precedenza, come Embrase-Moi (1993-2013) e Objet Perdu (2002-2013). Al pubblico saranno inoltre mostrate nuove opere create dall'artista nel 2013 appositamente per questa mostra, come la scultura concettuale Blowback (dove un obice della Seconda Guerra Mondiale combina un elemento tubolare che crea un legame fisico e simbolico tra forze opposte, il blowback è una metafora della guerra vinta dal sabotaggio amoroso di due cannoni), Anthropométrie, Etant donnés, L’abimé, L‘Etendue De L’abimé.
Michel de Bruan, nato a Montreal nel 1970, ha vinto il Sobey Art Award nel 2007, ha partecipato alla Triennale del Québec e nel 2008 al Musee d’Art Contemporain di Montreal. Il suo lavoro è stato esposto in Europa, Stati Uniti e Canada e ha realizzato diverse grandi installazioni artistiche (permanenti e temporanee) come Majestic (New Orleans 2011) e Révolution (Rennes 2010).
Che tipo di rifiuti high-tech ha utilizzato Michel de Bruan per le sue opere chic esposte al Museo d’Arte Contemporanea di Montreal? Sono materiali riciclati o ha utilizzato qualche tecnologia innovativa nel suo lavoro? Sarebbe interessante saperne di più sul processo creativo dell’artista e su come ha trasformato i rifiuti in opere d’arte contemporanea.